Consumismo e Insoddisfazione viaggiano insieme

Foto-Diego-Piccaluga


Il Consumismo Crea Insoddisfazione.
Il consumismo è basato sul consumo. Milioni di prodotti sono prodotti ogni giorno, mese, anno e Devono essere Venduti, Assolutamente. La pubblicità che da anni ci martella ogni secondo della nostra giornata, serve a spronarci a comprare, comprare e ancora Comprare.

Credo che chi ha creato il consumismo, all’inizio, abbia pensato “se una persona è soddisfatta della sua vita, durante la sua giornata, ha veramente bisogno di poche cose per vivere e questo non va bene per il consumismo” quindi, come logica, la prima cosa da fare era Creare Insoddisfazione.
L’essere umano insoddisfatto della sua vita, della sua giornata, deve riempire un qualcosa che dentro di sé costantemente gli chiede: gioia, benessere… Insomma, soddisfazione.
Oggi l’arrivo prepotente della tecnologia ci ha dato l’illusione del - tutto e subito – come se potessimo afferrare, immediatamente, la soddisfazione che mancava dentro di noi e quindi essere appagati.
Possiamo comunicare con tutte le persone del mondo, Internet ci può portare ovunque. Le nostre idee possono essere conosciute da tutti. E’ arrivato il momento tanto atteso, successo per tutti.
Naturalmente non è vero, l’insoddisfazione non è mai stata così al suo massimo. Abbiamo il sentore di poter afferrare tutto ma appena allunghiamo la mano, l’oggetto del desiderio si sposta, ma non di molto, solo di pochi centimetri. Naturalmente questo ci fa “incazzare” e produrre nuove e più potenti energie per arrivare ad afferrare... Afferrare cosa? Per arrivare dove? Al successo? E quindi alla soddisfazione, all’appagamento? Forse del proprio ego, sì, forse, ma la vera soddisfazione si nutre di altre cose di altro cibo, e comunque, l’appagamento del proprio essere, non arriva dal possedere sempre un maggior numero di cose.
Il consumismo invece ci crea la voglia di comprare, possedere oggetti che, una volta ottenuti, dopo poco perdono il loro fascino, il loro potere di appagare, e quindi dobbiamo rincorrere, nuove voglie, nuovi desideri da appagare.
Soldi, soldi per comprare, per possedere, per soddisfare le proprie voglie. Se non ne possiedi non ci sono problemi, arrivano le banche in tuo soccorso, così che noi possiamo cullarci nell’illusione di possedere, un qualcosa, che nella realtà è della banca. Solo dopo anni diventerà veramente nostra quella cosa, sia la casa, sia la macchina o qualunque altra cosa che volevamo possedere. Siamo disposti a fare qualsiasi cosa, forse è un po’ troppo dire “qualsiasi cosa”… Mah! Io lo dico comunque… qualsiasi cosa, per avere i soldi per comprare, comprare oggetti, oggetti sì ma non la soddisfazione.
Come si può allora combattere il consumismo? Non cadendo nell’illusione, comprando il necessario, pensando che la soddisfazione si trova nella vita vera e non nel miraggio del benessere.
Come dice una persona a me cara “La sete è dentro di noi e anche l’acqua per appagare quella sete è dentro di noi”.

Nessun commento:

Posta un commento